Open 50 – Felci Yacht
• Lunghezza 15.24 m + 1.45 m bompresso
• Larghezza 4.73 m
• Dislocamento 7,50 t
• Pescaggio 4.10 m
• Deriva simmetrica davanti all’albero (Canard)Chiglia basculante 40°Idraulica: CaritecBallast: due centrali inerziali da 1.000 L./cad. + 2 laterali per raddrizzamento da 580 L. /cad.
• Costruita dai Cantieri Dolphin (Roma) e SC Latina
• Costruzione sottovuoto in epossidica
• Scafo in sandwich pvc e Kevlar
• Coperta in sandwich pvc e Carbonio
Albero, boma, timoni e canard in Carbonio
• 8 compartimenti di cui 7 stagni
• Altezza Albero 22.20 m in carbonio alto modulo Sparcraft USA
• Armato a 7/8 con 3 ordini di crocetteRanda 120 mq
• Genoa leggero testa 100 mq
• Superficie velica in bolina 240 mq
• Gennaker testa 280 mq
• Superficie velica in poppa 420 mq
• Motore Lombardini 40 ch, S drive
• Elica 2 pale abbattibili – Radice
• Due alternatori da 120 Ah
• Alimentazione: Pila combustibile Efoy 2200 – 180 Ah al giorno
• Batterie Victron gel servizi: 2×100 Ah
• Batterie Victron gel AGM motore: 1×100 Ah
• Inverter Vicron da 750 Watt
• Strumentazione full Raymarine: 2 piloti ST70 + C140 + 3 display ST70+ + Tastiera + 3 display ST70 + 3 display ST70 pilot + 2 course computer + pilota wirless
• Dissalatore Osmosea da 70 L./h.
• Comunicazioni: VHF Raymarine, VHF Blu Icom, Tel. sat. Mini M, Tel. sat. Sailor FB150, Tel. sat. Portatile IsatPro, Standard C Trane & Trane, PC Cherries
Un progetto che va oltre…
Il progetto del 50 piedi nasce dopo aver operato un approfondito studio parametrico del regolamento Open internazionale in relazione a diversi tipi di carene e piani velici.
Il risultato è una barca che ha come caratteristica fondamentale quella di essere estremamente all-round e facilmente gestibile in navigazione.
Il progetto è incentrato verso la ricerca delle più alte prestazioni e semplicità di utilizzo nelle andature larghe, in particolare quelle comprese tra i 100° e i 160° di vento apparente.
In queste situazioni la velocità è principalmente garantita dal dislocamento estremamente contenuto, dalla superficie velica, dalla forma della carena caratterizzata da sezioni molto potenti. La velocità alle andature cosiddette “di potenza” è ottenuta invece grazie a un ulteriore incremento del momento raddrizzante dato da circa 1000 litri di zavorra liquida che contribuiscono anche all’assetto longitudinale.
In fase di progettazione si è inoltre dovuto tener presente delle richieste operate dal nuovo regolamento in materia di sicurezza e in particolare rispondere ai nuovi requisiti di stabilità imposti dalla Fico (Federazione Internazionale Classe Open).
Una delle scelte praticamente “obbligate” da queste nuove regole è l’adozione della chiglia basculante, particolare di delicata progettazione e utilizzo che però, oltre a facilitare l’innesco di un momento positivo a barca rovesciata e quindi a garantire la completa autoraddrizzabilità dell’imbarcazione, garantisce anche altissime prestazioni alle andature portanti e possibilità di gestione più semplificata rispetto alla sola zavorra liquida.
La timoneria deriva direttamente da quella messa a punto per il nostro ultimo prototipo Mini 650. I timoni sono infatti esterni completamente in carbonio con fittings in acciaio speciale. Il piano velico è particolarmente flessibile e legato all’esigenza di estremizzare le velocità alle andature larghe o a rotta imposta.
È previsto l’utilizzo di un bompresso fisso per murare alcune vele di prua e avanzare così il centro di spinta. L’albero in carbonio è dotato di doppi paterazzi e di crocette quartiere a murata, secondo lo stato dell’arte di questo tipo di imbarcazione.
La costruzione è completamente in composito. Sandwich in Pvc e Kevlar per lo scafo e sandwich in Pvc e carbonio per la coperta e le strutture. La configurazione delle appendici è caratterizzata dall’adozione di una chiglia pivottante estremamente sottile realizzata in acciaio speciale e dotata di bulbo terminale.
I timoni sono i caratteristici gemelli elettrici e a prua una particolare configurazione “canard” mobile conferisce la necessaria flessibilità d’uso per adeguare la configurazione alle diverse andature e condizioni meteo.
Architetto Umberto Felci